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mercoledì 8 maggio 2013

Divergent, Veronica Roth



Anche oggi ho pronta per voi una recensione, continuo a leggere romanzi distopici e devo dire che non mi lasciano mai delusa. Questa volta si tratta di Divergent, di Veronica Roth.
Questa storia è ambientata in un futuro in cui gli esseri umani hanno posto fine alle guerre dividendo la società in fazioni e svolgendo ognuno il mestiere più consono alle proprie inclinazioni.
Queste fazioni sono in tutto cinque: ci sono gli Abneganti, dei quali Beatrice – la protagonista - fa parte, che sono altruisti e caritatevoli ed occupano posizioni di potere governativo; i Pacifici, quelli gentili che solitamente poi diventano assistenti sociali; i Candidi, che dicono sempre la verità e che per questo motivo si occupano della legislazione; gli Eruditi, coloro che seguono la via della conoscenza e lavorano come insegnanti o ricercatori ed infine gli Intrepidi, quelli che hanno coraggio da vendere e tengono al sicuro la popolazione.
Al compimento dei suoi sedici anni, ogni ragazzo è tenuto a sottoporsi ad un test che saprà indirizzarlo verso una di queste categorie, così che possa integrarsi e vivere il resto della sua vita al suo interno. Purtroppo per alcuni non è semplice superarlo o essere all’altezza delle prove di ogni fazione e queste persone in un certo senso si trasformano negli scarti della città, diventando degli Esclusi e vivendo al di fuori delle fazioni, in povertà.
Beatrice è nata nella fazione degli Abneganti ed è stata educata a loro modo, assieme al fratello Caleb. Ma il suo problema è che non riesce ad essere abbastanza altruista, di certo non quanto suo fratello, che appare un Abnegante perfetto. Questa fazione rinuncia ad ogni forma di vanità, si vestono sempre di grigio e non si fanno notare, si dedicano prima di tutto agli altri, mettendoli sempre prima di sé stessi.

venerdì 3 maggio 2013

Bibliotecando...

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 478
Genere: Distopia (trilogia)
Prezzo di copertina: 9,90 €
Trama: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

giovedì 18 aprile 2013

Delirium, Lauren Oliver

Buonasera!! Rieccomi con una nuova recensione. Ho finito di leggere questo libro giusto un attimo fa e siccome mi è piaciuto particolarmente ho pensato di raccontarvelo.

E se l’amore fosse una malattia? E se qualcuno avesse inventato una cura per impedirci di provare sentimenti d’amore nei confronti di chiunque? Come pensate che sarebbe la nostra vita?
Questo è il punto di partenza di questo romanzo distopico, Delirium di Lauren Oliver.

La società nella quale vive Lena, la protagonista, non sembra essere poi così tanto differente rispetto alla nostra, se non fosse che ogni singola persona una volta compiuti diciotto anni, viene curata attraverso un’operazione chirurgica per fare in modo che non sia più in grado di provare amore. O meglio, in questo caso dovremmo parlare di Delirium amoris nervosum, che viene considerato come una vera e propria malattia. Un po’ come vaccinarsi contro l’influenza insomma.
Sembra che questa società sia giunta alla conclusione che la principale causa di tutti i mali del nostro pianeta siano i sentimenti amorosi. L’amore che provoca scompiglio, che porta le persone a compiere pazzie o a morire addirittura! Per questo motivo sono stati imposte rigide regole e controlli quasi maniacali. Tutte le persone “infette” sono un rischio per l’intera comunità, ma soprattutto non si può permettere il contagio.
Lena non vede l’ora di essere curata. Lei si direbbe una ragazza come tante, non è bella quanto la sua migliore amica Hana, e persino un po’ bassina e si potrebbe dire abbastanza insignificante. Ma Lena ha una macchia, un segreto che la tormenta fin da quando aveva sei anni. Sua madre infatti si è suicidata.
Il suicido nella società di Lena è qualcosa di orribile quanto l’amore. Se poi esso è stato causato proprio da quest’ultimo è ancora peggio. La madre di Lena era malata. Irrimediabilmente malata di Delirium. Innamorata del proprio marito e delle proprie figlie. Cosa che la portava a compiere gesti considerati del tutto innaturali e persino illegali dal resto della comunità (come cantare, o ballare o coccolare i propri figli e persino piangere). Ed è stato proprio il Delirium a spingerla al suicidio.
La cura infatti può avere degli effetti collaterali, anche per questo nessuno viene curato prima di aver compiuto diciotto anni. Si può diventare ciechi e persino impazzire. Ma a voltenon fa effetto. La madre di Lena ne è l’esempio perfetto. Curata per ben tre volte, non è riuscita a guarire e questo l’ha portata alla morte, segnando irrimediabilmente la reputazione della famiglia.
Lena così è stata affidata alle cure degli zii e come ho già detto, conta i giorni che la separano dal momento in cui verrà finalmente curata e non dovrà più essere spaventata a morte dalla possibilità di fare la stessa fine di sua madre.


mercoledì 17 aprile 2013

Bibliotecando...

Titolo: Fire
Autore: Kristin Cashore
Editore: De Agostini
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 492
Prezzo di copertina: 15,90 €
Trama: La terra di Dell, oltre le montagne, è popolata da meravigliose creature chiamate mostri: hanno le sembianze di leoni di montagna, libellule, cavalli e pesci. A distinguerli è il colore sgargiante del loro manto e delle loro piume, e la capacità di controllare la mente degli uomini. Fire – un mostro racchiuso nel corpo di una diciassettenne – è l’ultima della sua specie: la sua bellezza è disarmante e le sue capacità telepatiche attirano su di lei l’odio e il disprezzo di chi le sta accanto. Ma non tutti subiscono il suo fascino: il principe Brigan non si lascia influenzare dalla sua vicinanza nemmeno quando le fa da scorta fino alla Città del Re, dov’è richiesto il suo aiuto per districare la fitta rete di complotti che sta minando la stabilità del regno.

Titolo: Delirium
Autore: Lauren Oliver
Editore: Piemme
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 382
Prezzo di copertina: 18,00 €
Trama: Nel futuro in cui vive Lena, l’amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un’operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l’ora di essere “curata”, smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all’operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l’impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l’importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita…

lunedì 26 novembre 2012

Multiversum, Leonardo Patrignani

Eccoci qui con una nuova recensione, questa volta voglio parlarvi di Multiversum, di Leonardo Patrignani, che ho finito di leggere ieri. Un altro romanzo distopico, ultimamente mi sono avvicinata
a questo genere, dopo l'esperienza con Matched, Unwind e gli Hunger Games e ad essere sincera, mi piace!
Il titolo mi ha attratta e la cover ha aiutato moltissimo in questo senso, la trovo deliziosa! Così appena ho scoperto della sua esistenza questo libro è entrato prepotentemente nella mia wishlist e fortunatamente sono riuscita a scovarlo in biblioteca.
Parliamo della storia: i protagonisti in questo caso sono due adolescenti apparentemente molto distanti l'uno dall'altra, in tutti i sensi, che però condividono un segreto non da poco. Alex Loria abita a Milano, è il capitano della squadra di basket e vive con i genitori una vita apparentemente tranquilla, se non per il fatto che da quattro anni gli capita di svenire nei momenti più disparati, senza un preciso motivo. Semplicemente Alex perde conoscenza, anche se non dovremmo dire che la perde
in modo definitivo.. piuttosto la sua coscienza si sposta su di un piano differente rispetto a quello della realtà in cui vive.
La mente di Alex viaggia in questo Multiverso, che gli mostra dapprima solo una serie di immagini e suoni confusi e poi via via anche una figura femminile con la quale è in grado di comunicare, anche se nei primi tempi non è semplice. Quando il personaggio di Alex ci viene presentato, per lui tutto questo è già la norma. Ci troviamo in un futuro molto prossimo, il 2014 (fine del mondo permettendo xD) e come ho detto poco fa, lui soffre di questi "attacchi" già da quattro anni.
Ma questa ragazza che incontra chi è? Tutto sommato potrebbe essere frutto della sua immaginazione, un semplice sogno. Eppure Alex sa che non è così. Perchè quella ragazza è vera, eccome se lo è! Jenny Graver vive con la famiglia dall'altra parte del mondo, in Australia ed anche lei da quattro anni soffre degli stessi attacchi di Alex.
Anche lei incontra il ragazzo in questa sorta di altro mondo, anche se per la ragazza è sempre molto doloroso. I due hanno stretto un legame dopo tutto questo tempo, anche se spesso Jenny non sa se pensare se si tratti di sogni o meno. Dopotutto chiunque si farebbe venire qualche dubbio se cominciasse a sentire la voce di un perfetto sconosciuto nella propria testa no?
Beh la storia ha una piccola svolta nel momento in cui Alex e Jenny imparano a gestire i loro "attacchi" e a far si che siano meno confusi e non provochino alcun tipo di dolore. Alex fa questa scoperta per la prima volta mentre si trova in biblioteca, è conscio del fatto che il suo corpo
si sta preparando a spostarsi nel Multiverso - anche se non lo chiama ancora così - eppure non perde conoscenza come tutte le altre volte, bensì resta consapevole del proprio corpo, seduto di fronte ad un tavolo, mentre la sua mente raggiunge Jenny, che a propria volta capisce di non aver provato alcun
tipo di dolore durante il contatto.
Questo è strabilitante, ma non si tratta solamente di questo! I due sono pronti a compiere un passo. Jenny riesce a riferire ad Alex dove vive ed il nostro protagonista decide che è suo dovere andare a cercare la ragazza con la quale è stato in contatto per tutto questo tempo.
Ora, un ragazzino che decide di punto in bianco di fare un viaggetto fino in Australia per andare alla ricerca di una presunta amica immaginaria, potrebbe incappare in una serie di problemi tecnici. In primo luogo i genitori. Ed effettivamente Alex eviterà accuratamente di riferire alla madre ed al padre le proprie intenzioni, ma proprio per questo motivo passiamo al secondo problema principale: il denaro. Un viaggio dall'altra parte del mondo è pure sempre costoso no?
Allora ecco che per porre rimedio a questo piccolo dettaglio, salta fuori un nuovo personaggio: Marco. Un grande amico di Alex, che viene definito svitato dai suoi genitori ben più di una volta. Un giovane ragazzo appassionato di tecnologia, abilissimo con i computer, bloccato su di una sedia a rotelle. Marco ovviamente è in grado di fregare tremila euro da una serie di conti di un'altrettanta serie di poveracci, li mette tutti su di una carta di credito e risolve in meno di un minuto il problema dell'amico!
Anche a me piacerebbe un amico come Marco... ad ogni modo, Alex prende il suo aereo e sparisce per parecchi giorni.. anche se stranamente i suoi genitori non chiamano nemmeno la polizia e non si strappano i capelli di fronte alla terribile possibilità che il figlio possa essere stato rapito o peggio! Beh, tutto sommato i genitori di Alex sono un pò strani e nemmeno mi sono piaciuti un granchè.
Alex d'altro canto arriva in Australia e se la cava alla grande, riesce a mettersi in contatto con Jenny con il pensiero e si mette d'accordo con lei per il fatidico incontro.
La ragazza perde persino un sacco di tempo di fronte allo specchio e fa sega a scuola, per raggiungere la spiaggia dell'appuntamento. Ma di Alex non c'è traccia.. Eppure Alex è proprio li, nello stesso identico punto in cui si trova Jenny, a fissare lo stesso identico palo che sta fissando la ragazza. Ma allora come mai i due non sono in grado di vedersi?
Ecco che Jenny a questo punto comincia a dubitare seriamente delle proprie facoltà mentali. Deve essersi sognata tutto quanto.. è sicuramente la spiegazione più logica che chiunque si darebbe.
Mentre Alex è tutto fuorchè logico. Alex si rivolge al suo amico Marco, che nel frattempo ha elaborato tutta una sua teoria e gliela spiega in poche parole: i due si trovano in due dimensioni completamente differenti. Ed ecco che salta fuori il Multiverso.
In realtà credo che ci abbiamo pensato tutti almeno una volta. Cosa sarebbe successo se avessi fatto una scelta differente in quella tale occasione? Quanto la mia vita e quella di chi mi sta attorno sarebbe cambiata in quel caso?
Io almeno, me lo sono chiesta un sacco di volte.
Questa storia da la possibilità ai due protagonisti di vivere sulla propria pelle proprio la risposta a questo tipo di domande. Ed Alex non si fa troppi problemi ad accettare l'idea. Anche se resta un problema: come fare ad incontrare Jenny? E' una fortuna che Alex non si sia arreso di fronte al primo ostacolo, perchè se fosse stato per Jenny, la storia non sarebbe progredita affatto diciamocelo. La ragazza si crede pazza, o piuttosto si convince di aver sognato e si sente anche un pò sciocca.. perchè di Alex tutto sommato se ne è anche innamorata!
Alex comincia così la sua ricerca, perchè una Jenny deve per forza esistere anche nella sua di realtà e forse la chiave di tutto è proprio trovarla.. e lo stesso fa la ragazza, che inspiegabilmente comincia a
spostarsi fisicamente da un mondo all'altro senza quasi rendersene conto, ritrovandosi improvvisamente in realtà in qualche modo differenti dalla propria, anche se molte volte si tratta di semplici dettagli (la morte del padre, i nonni ancora in vita..).
Ma questa ricerca porterà i due ragazzi ad una conclusione sconvolgente.. il loro destino è segnato e la chiave di tutto sembra essere una misteriosa Memoria...

Ho desiderato molto questo libro e non posso dire che mi abbia delusa, anche se forse le mie aspettative si erano fatte troppo grandi per ciò che si è rivelato in realtà. Forse avrei dato un pò più di spazio a questa storia, seppur non sia nemmeno troppo breve.. certe conclusioni e certi avvenimenti però mi sono parsi un pò troppo affrettati, come se si volesse giungere velocemente a qualcosa che avveniva un attimo dopo. L'idea di base comunque è sicuramente molto bella e valida ed il risultato finale è buono. Il finale è ovviamente e giustamente apertissimo, trattandosi di una trilogia, e mi ha lasciata con una tremenda curiosità. Sono generalmente impaziente, ma ringrazio di non dover attendere molto per l'uscita del seguito, dal titolo Memoria. Un punto di demerito ai genitori di Alex che sono davvero pessimi! Il personaggio di Marco credo sia quello che ho poi preferito in tutta la storia, anche se non era il vero protagonista. Avrei dato più spazio al personaggio di Jenny, che sparisce per capitoli interi e della quale non sappiamo più nulla, perchè nel frattempo stiamo seguendo ogni spostamento di Alex.
Lo consiglio comunque agli amanti del genere! Sicuramente proseguirò con il resto della trilogia.

Leonardo Patrignani scrive dall’età di 6 anni, quando con uno stratagemma fu spinto dalla madre a buttar giù il soggetto di una storia sugli Exogini, piccoli mostriciattoli che oggi sono stati rimpiazzati dai Gormiti. Quattro paginette di trama, che Leonardo custodisce ancora oggi gelosamente. La passione per la scrittura non ha mai abbandonato Leonardo, che sul finire degli anni ’90 aveva portato a termine la sua prima fatica letteraria, dal titolo Labirinto. Stampato da Elena Morea Editore, il thriller di matrice kinghiana era rimasto “fuori catalogo” e disponibile solo grazie al contatto diretto con l’autore. E’ nel 2008 che avviene la svolta. La prematura scomparsa del padre spinge Leonardo a buttarsi in una nuova storia. Una voce insistente risuona in qualche angolo del suo cervello e lo spinge a sviluppare un intreccio narrativo attorno al tema del Multiverso.
L’uscita del secondo atto della saga, dal titolo Memoria, è prevista per il 19 Febbraio 2013.

lunedì 19 novembre 2012

Unwind - La divisione, Neal Shusterman

Buongiorno lettori, eccomi qui con una nuova recensione di un libro che ho finito di leggere proprio poche ore fa. Una lettura che rientra con prepotenza tra quelle che mi hanno colpita e che rileggerei con piacere. Si tratta di uno degli ultimi libri che ho trovato in biblioteca: Unwind, la divisione di Neal Shusterman.

Ci troviamo in un futuro non precisato, ci basti pensare che gli attuali i-pod vengono considerati oggetti da antiquariato. La società ha conosciuto una nuova grande guerra, quella chiamata "Guerra Morale". Le parti schierate erano due: gli abortisti da una parte e gli anti-abortisti dall'altra. Si trattò di un conflitto lungo e sanguinoso, combattutto per un'inica questione, quella dell'aborto per l'appunto. Per mettere fine a tale guerra, passarono una serie di emendamenti costituzionali noti come la Legge sulla Vita, che accontentò sia lo schieramento abortista che quello antiabortista.
Ma in cosa consiste questa legge? Beh, essa stabilisce che la vita umana è intoccabile dal momento del concepimento fino a quando un bambino compie tredici anni. Non è quindi permesso abortire, ogni donna dovrà avere il proprio bambino, che però potrà essere "lasciato alla cicogna" - praticamente abbandonato fuori dalla porta di casa di un perfetto sconosciuto perchè una nuova famiglia se ne prenda cura, questo a meno che la madre non venga colta sul fatto.
Fra i tredici ed i diciotti anni però, questa legge permette ai genitori di decidere se "abortire" in modo retroattivo, a condizione che la vita dell'adolescente non finisca.
Come può essere possibile una cosa del genere? Semplicemente grazie alla "divisione". Il processo tramite cui un ragazzo viene allo stesso tempo eliminato e tenuto in vita. Una procedura normalissima nella società in cui si sviluppa la vicenda. Ma in cosa consiste effettivamente questa divisione?
In pratica ogni genitore ha la possibilità di firmare un documento, tra i 13 ed i 18 anni del figlio, con il quale affidare la vita di quest'ultimo nelle mani dello Stato. Con una semplice firma, ogni genitore può permettere che il proprio bambino venga letteralmente diviso in innumerevoli pezzi per far si che i suoi organi vengano trapiantati ad altre persone.
Avete forse bisogno di un rene? Di un polmone o di un braccio? Non c'è più alcun problema: in questa società non vi è carenza di organi di qualunque genere, quando ci sono centinaia di giovani ragazzi e ragazze che vengono divisi per continuare a "vivere" sotto altre forme, come parte di altre persone. Sempre che questa possa davvero essere chiamata "vita".
Ecco come sono costretti a vivere i nostri protagonisti. In una società dell'orrore, nella quale un genitore prende seriamente in considerazione di trasformare il proprio bambino in un "dividendo", spedirlo in un Campo di raccolta e lasciare che esso venga smembrato.
Ma chi sono questi dividendi? Pare che ci siano molti motivi per cui una famiglia possa decidere di firmare i documenti che cambieranno la vita del proprio figlio. C'è chi probabilmente se ne vuole sbarazzare e basta, altri che dei genitori non li hanno affatto e vengono giudicati immeritevoli di continuare a vivere una vita tutti interi, dagli orfanotrofi in cui vivono; altri ancora hanno compiuto azioni mal giudicate dalla società e poi ci sono le Decime.
Ragazzi e ragazze che fin dalla nascita sono destinate ad essere divise una volta compiuti i 13 anni, che convivono con un tale destino di fronte a sè e vengono convinti che esso non sia altro che un modo per dimostrarsi superiori agli altri, un compito affidato loro da Dio stesso. Una fazione questa
che io ho trovato assolutamente ridicola ed inconcepibile, come tutta l'idea della divisione.
E così veniamo ai nostri tre protagonisti. Ogni capitolo di questo libro è visto dal punto di vista di qualcuno, in particolare dei protagonisti, ma di tanto in tanto anche di quello di altre persone con le quali hanno a che fare. E' scritto al presente, cosa che effettivamente mi disturba in genere, ma che in questo caso non ha avuto un grande peso nel mio giudizio. La storia si è rivelata troppo avvicente perchè badassi ad un tale particolare.
Se non fosse per il fatto che tutti e tre i ragazzi sono stati destinati alla divisione, dubito che persone immerse in una vita tanto differente l'una dall'altra si sarebbero mai potute incrociare.
Inizia tutto con Connor, un ragazzo problematico e dalla rissa facile, che scopre per puro caso i documenti firmati dai genitori che danno il loro consenso alla sua divisione.
Posso immaginare quale shock possa provare un ragazzo di appena 16 anni nello scoprire che la propria famiglia non lo ama abbastanza e che è disposta a sacrificare la sua vita. Mi sono chiesta che tipo di persone effettivamente potessero essere questi Lassiter, che programmano un viaggio alle
Bahamas per il giorno successivo in cui il figlio sarà prelevato per essere portato in un Campo di raccolta. Un luogo dove vengono portati tutti i dividendi, in attesa continua giorno dopo giorno, che tocchi a loro essere divisi.
Ma Connor non è pronto ad accettare il proprio destino e dalla sua ha un vantaggio non da poco: sa ciò che lo attende ed ha quindi una possibilità in più rispetto a molti altri ignari del proprio destino. Lui può scappare. Ed è quello che fa: Connor fugge, nel cuore della notte, con la speranza di farcela.
Ma la sua fuga sembra essere destinata ad avere ben poca durata. Un dettaglio sciocco, come un cellurare acceso, permette alla squadra di recupero di localizzarlo ed allora a Connor quella sembra la fine. Ma in realtà non è altro che l'inizio. Il ragazzo tenta il tutto per tutto ed inizia a correre.
Mentre Connor fugge nel bel mezzo di un'autostrada e provoca un incidente a catena, ecco che la sua vita si intreccia a quelle di altre due persone: altre due vittime di quella dura società.
Conosciamo Risa, una ragazza senza famiglia, che ha vissuto i suoi 15 anni in un Orfanotrofio Statale, che non può dire di aver alcun legame in particolare se non quello con il suo maestro di pianoforte. Perchè Risa è un'abile musicista ed è una brava ragazza, intelligente, con un ottimo futuro di fronte a sè. Certamente non si aspetta ciò che la attende. Viene informata improvvisamente che per tutti lei ha già raggiunto il suo massimo. Che nessuno ha altre aspettative da parte sua, viene messa in dubbio la sua utilità in questo mondo e le viene comunicato il suo destino: Risa verrà divisa.
Perchè, chiede? Perchè una ragazza come lei merita un destino come quello? L'orfanotrofio è troppo affollato, c'è bisogno di far pulizia. C'è bisogno di liberarsi di chi è di troppo.
Anche in questo caso, degli adulti si sentono in dovere di decidere del destino di una ragazza con un intero futuro di fronte e chissà quante possibilità. Risolvono un problema con l'ennesima firma, incuranti del fatto che hanno firmato la sua condanna a morte.
Risa si trova su di un pullman, dove con lei vi sono altri dividendi. Un pullman che la sta trasportando verso la sua ultima destinazione. Si trova su quell'autobus nel momento in cui un disperato Connor tenta il tutto per tutto. E così l'autista sbanda, per non investire quel ragazzino apparso in mezzo alla strada.
E Risa si trova di fronte ad una scelta: la fuga. La coglie al volo e scappa a propria volta. Mentre la squadra di recupero spara proiettili soporiferi.
Ed infine incontriamo Lev. Lui non è un semplice dividendo, lui fa parte di una famiglia molto ricca. Una famiglia molto legata alla fede in Dio. Lev ha persino un pastore che lo segue in tutto e per tutto. E la sua famiglia ha organizzato una festa pazzesca, nella quale lui è il protagonista indiscusso.
Perchè Lev fin dalla nascita è una Decima. Destinato quindi alla divisione. Ed ora Lev ha 13 anni ed è consapevole di cosa questo voglia dire. Lev è sconcertante, ma è semplicemente il frutto del lavaggio del cervello che ha operato per anni su di lui, una società che trova giusta la divisione.
Lui è convinto di agire per un bene superiore, lui accetta il proprio destino ed è lieto di andare incontro alla morte. Perchè lui sa che è ciò che desidera Dio per lui, sa di essere nato per questo e questo solamente.
La sua famiglia è sconvolgente come tutte le altre, come l'intera società. Nessuno sembra accorgersi della brutalità di una tale pratica, sono tutti così indifferenti da far venire i brividi.
Lev si trova su di un'auto lussuosa e sta andando incontro al proprio destino. E' quello che sta facendo mentre Connor scappa, mentre l'autobus nel quale si trova Risa sbanda. Ed anche l'auto in cui si trova, deve frenare di colpo, di fronte a Connor. Un ragazzo disperato che è conscio di essere disposto a fare di tutto per salvarsi la vita. Non ci pensa due volte, il finestrino è aperto e così Connor riesce ad aprire la portiera dell'auto e "rapisce" letteralmente Lev.
Lev, che potrebbe prendere questo come un qualche tipo di segno, ma che compie la scelta sbagliata. Lev, che cerca di liberarsi dalla presa di quello che a lui appare come un pazzo rapitore, ma che diventerà il suo salvatore. La Decima viene colpita da uno dei dardi soporiferi e fila nel mondo dei sogni. E Connor non ha cuore di abbandonarlo,
Connor ha capito quale sarà il destino di quel ragazzino di appena 13 anni. E così lo salva e lo trascina con sè nel bosco, seguendo la scia già lasciata da Risa in precedenza.
Ed è così che tre ragazzini tanto differenti tra loro per carattere, stile di vita e condizione sociale, si ritrovano uniti dallo stesso ingiusto destino, tutti decisi a salvarsi. E così seguiamo la loro fuga, vissuta nella paura costante di essere ritrovati e divisi per davvero, fino a quando non incontrano qualcuno che per fortuna ha compreso quanto tutto questo sia orribile. Persone decise a salvare dividendi e a donare loro la libertà ed il diritto alla vita. Anche se troppo poche.
Il loro cammino ha inizio da questo punto, nel momento in cui inizia la loro lotta per la sopravvivenza, ma anche una lotta più grande. Quella che accomuna centinaia di adolescenti nella loro stessa condizione, che sperano di veder abolita una legge che li priva del diritto alla vita e di cambiare qualcosa in una società cieca ed abietta, incapace di provare pietà, che non fa altro che seguire un concetto come una gran massa di pecoroni. Ed è un piccolo passo verso il cambiamento, che Connor, Risa e Lev, insieme a tutti gli altri, riescono ad ottenere. Un piccolo passo che potrebbe portare al cambiamento totale per una vita più giusta.

Questo libro mi ha colpita moltissimo. La Legge sulla Vita mi ha semplicemente lasciata basita, l'idea che un'intera società possa accettare una possibilità del genere e metterla in atto nella totale indifferenza, come se si trattasse di andare a far la spesa, è assolutamente sconvolgente. Shusterman mi ha tenuta incollata alle pagine dall'inizio alla fine.
Ha fatto si che mi affezionassi ai protagonisti e sperassi per loro fino all'ultimo capitolo. Tre ragazzini che pagina dopo pagina sono cambiati, sono cresciuti e sono riusciti persino a passare sopra alle colpe delle proprie famiglie. Tre ragazzi che non hanno fatto altro che cercare di salvarsi la vita e come loro, tanti altri. C'è un capito in particolare che mi ha colpita molto, ed è il capitolo in cui un ragazzo viene diviso. Mi ha fatto un certo effetto leggere quelle poche pagine e sono rimasta sconvolta dalla crudeltà dei medici che si sono occupati di smantellare letteralmente pezzo dopo pezzo, quella che non era altro che una vita umana. Il ragazzo è sempre stato cosciente, seppur si fossero preoccupati di far si che non sentisse dolore. Ed ho assistito al suo annientamento, pezzo dopo pezzo; mentre i medici che lo dividevano parlavano di cose sciocche come una partita di football, nell'indifferenza più totale, con una tale insensibilità da avermi lasiata a bocca aperta.
Questa è una storia che ti lascia qualcosa e che ti fa riflettere. E tutto sommato non è nemmeno una storia così priva di reltà, nemmeno troppo lontana da una possibilità concreta se ci si sta a pensare. E forse questo è anche peggio.

Neal Shusterman, sceneggiatore per cinema e televisione e pluripremiato scrittore, vive negli Stati Uniti con la moglie e i figli. Nella stessa collana di Unwind è già stato pubblicato un altro titolo, Everlost.
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