venerdì 24 gennaio 2014

"Il Profumo del Caffé" di Anthony Capella


Carissimi Lettori,
concludiamo la settimana presentandovi Anna, new entry nello Staff de "Il Riflesso del Mondo": ha accolto con piacere uno dei nostri inviti, rivolti a tutti Voi Lettori, sì da ampliare il nostro gruppo, conoscendo nuove avventure e nuovi autori.. e volare insieme, dove la fantasia ci conduce.. Non vi tedio oltre, e lascio ad Anna la parola..



Titolo: Il profumo del caffè

Autore: Anthony Capella

Genere: Narrativa straniera

Editore: Neri Pozza

Pagine: 528

Formato: Cartaceo

Prezzo: 18.00 euro

Trama.

Londra, 1896. Robert Wallis ha ventidue anni e conduce una pigra esistenza da esteta, tra oppio, vaghe aspirazioni letterarie, una raffinatezza ricercata e languidi incontri con donne di facili costumi. Vive in un limbo ozioso: non più studente, dopo l’espulsione da Oxford, non ha alcuna fretta di trovare lavoro, assistito com’è dalla benevola munificenza del padre. Il giovane bohémien ignora però di avere un dono prezioso: un palato molto sensibile e una plume precisa ed elegante, capace di tradurre in parole ogni sfumatura del gusto.
Il caso vuole che un giorno capiti al Café Royal, la brasserie frequentata da Robert e da una nutrita schiera
di eccentrici nullafacenti come lui, Samuel Pinker, un mercante di caffè basso come uno gnomo e dall’aria compunta e sobria come la sua finanziera senza fronzoli. Perspicace come pochi, Pinker assolda il giovane esteta per un progetto rivoluzionario: creare un cofanetto di aromi per dare al caffè un lessico universale. Il mercante ha una figlia, Emily, una ragazza dal viso espressivo e vivace, e dai capelli setosi e dorati raccolti in una crocchia severa. La razionalità e tenacia di Emily, allevata dal padre all’insegna del progresso e della modernità, compensano perfettamente la mollezza sensuale di Robert e, con grande disappunto di Pinker, tra i due nasce un amore condito da profumi e sapori afrodisiaci.



Al mercante non resta allora che sfidare Robert, invitandolo a mostrare di essere ben altro dall’uomo privo di nerbo che tutti credono sia. Lo spedisce perciò in Africa, nella regione dell’Abissinia conosciuta con il nome di Kaffa, a sud-ovest di Harar, col compito di creare una piantagione in quella terra perfetta per la coltivazione del caffè.
La bella Fikre, la schiava dagli occhi chiarissimi e dalle labbra color melagrana, e una terra dove tutto appare sotto il segno della passione più selvaggia sono, tuttavia, fatali per Robert. Il giovane bohémien non porta a
termine il progetto della piantagione e, una volta tornato a Londra, trova il suo mondo completamente mutato, svanito nell’inesorabile scorrere del tempo. Emily è diventata un’entusiasta sostenitrice della causa delle suffragette ed è apparentemente dimentica del suo passato legame con Robert. Ma si può davvero dimenticare un amore sorto tra gli infiniti aromi di un’ammaliante bevanda nera?

Commento
Questo libro mi è rimasto nel cuore. Difficile non affezionarsi a Robert Wallis, questo pigro bohememien, inconcludente poeta, dalla carne comicamente debole, sempre pronto a correre dietro alle prostitute dei bordelli di Londra. Non ha un lavoro, Wallis, e a cercarlo non ci pensa nemmeno perchè presto sfonderà come poeta..! (riuscisse a scrivere una riga, certo). Quando il cameriere del caffè che frequenta gli chiede se quel giorno ha intenzione di pagare, risponde con nonchalance: "Sul mio conto, da bravo, sul mio conto".
Eppure è proprio in quel caffè che la vita di Robert cambia. Descrivendo un caffè che sa "più che altro di fango. Con un leggero retrogusto di albicocche marce, forse", Robert fa sbocciare alla luce del sole il fiore del suo palato fine, che attira l'attenzione di un ricco commerciante di caffè, seduto ad un tavolo vicino.
Da questo momento la vita di Robert cambia, e lo fa volare da un grande amore in boccio con la giovane inglese Emily, all'Africa selvaggia, alla giungla, alle tradizioni degli indigeni e della loro guaritrice, al grande passionale amore con con una schiava nera, al ritorno a Londra, trovando una Emily cambiata, militante nel movimento delle suffragette, alla lotta di queste donne disposte a morire per il diritto di voto, allo scandalo della nutrizione forzata...
Quello che mi ha stupito di questo libro è che alla grande ricchezza e al fascino della trama, si unisce un linguaggio molto semplice e scorrevole, ricco di dialoghi, di momenti comici, ricco di erotismo, che alleggeriscono la trama e permettono di viverne tutte le emozioni e sfumature con leggerezza.
E il mio affetto per Robert è cresciuto nel corso della trama. Dal giovane pigro ed esteta inconcludente, alla difficile vita in Africa e all'esperienza di un grande dolore, al ritorno della pace, alla nascita della sua capacità di dare, di essere un amico e un partner leale, capace di sentimenti ricchi e profondi.
Anche il caffè cresce con lui, durante la trama, è una cosa davvero simpatica da vedere.
Accompagna il suo percorso di crescita. Da una bevanda di cui percepisce qualche aroma, con qualche scintilla di talento nascente, che affina con Emily al lavoro sulla Guida degli aromi, al ritorno alle origini dove fra un incontro amoroso e l'altro si nutrono di manciate di chicchi naturali, ad una percezione ricca, completa, dolceamara, da uomo maturo, al ritorno a Londra. Un'ultima percezione capace di creare anche una miscela propria, infine... la più bella e dolce di tutte ;-) Non svelo niente :-D
Leggetelo, vi resterà nel cuore :-)

1 commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...