lunedì 10 giugno 2013

Elettra Termini ci presenta "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera


Lettori di tutto il mondo, buongiorno... o meglio, buonasera!!
Oggi vi presento una nuova collaboratrice che speriamo stia con noi molto.
Lei si chiama Elettra Termini e questa è la recensione da lei scritta.

Titolo: L’insostenibile leggerezza dell’essere

Autore: Milan Kundera

Traduzione di: Giuseppe Dierna, Antonio Barbato

Editore: Adelphi

ISBN: 9788845906862

Anno: 1989

Formato: libro

Lingua: italiana

Numero pagine: p.318


Trama: Il romanzo è ambientato tra la Repubblica Cecoslovacca e la Svizzera, negli anni intorno al 1968, la storia travagliata dei protagonisti si intreccia con quella travagliata del loro paese. Sono gli anni della “Primavera di Praga”, dell’invasione russa della Cecoslovacchia. Tutto gira intorno ai quattro protagonisti che l’autore accompagnerà per tutta la loro vita. Tomàš, un importante chirurgo, la moglie Tereza, fotografa, Sabina, una pittrice amante di Tomàš. In seguito all’invasione di Praga i tre si trasferiscono in Svizzera,dove ricominceranno le loro vite. Qui si aggiunge il quarto personaggio, Franz, un professore,amante di Sabina. Più tardi, Tomàš e Tereza torneranno a Praga, dove Tomàš perderà il lavoro, a causa di un articolo scritto e male interpretato. Analisi: l’autore ci pone la vicenda,quasi ripetendola, da vari punti di vista, costruendo il tutto intorno a varie coppie di argomenti/contrari, che doneranno al romanzo quell’aspetto filosofico che lo contraddistingue. Il primo e più importante, quello che si nasconde dietro al poetico ed enigmatico titolo. Cosa rende l’esistenza così insostenibilmente leggera? Kundera ci dice che la felicità sta nella ripetizione, ma la vita è una sola e non si ripete, non ci viene dato il tempo di prepararci,si entra direttamente sul palcoscenico edopo questa prima esperienza, dopo la vita, non resta più niente,nemmeno il ricordo, nulla. L’atrocità per Kundera sta nel concetto di Einmal ist Keinmal, se gli eventi accadono una sola volta è come se non fossero accaduti mai. In base a questo, le scelte che l’uomo fa e che cambiano e costruiscono il percorso intero della propria esistenza sono scelte senza peso, leggere. Ma l’uomo non è in grado di sopportare il nulla, il peso di una vita senza scopo, in balia di scelte fatte senza nessuna preparazione e senza la possibilità di rimediare agli errori, ed ecco che la leggerezza di queste scelte si trasforma in pesantezza e diventa insostenibile.



“Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo. Ma nella poesia d'amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell'uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l'immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica. Al contrario, l'assenza assoluta di un fardello fa si che l'uomo diventi più leggero dell'aria, prenda il volo verso l'alto, si allontani dalla terra, dall'essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato. Che cosa dobbiamo scegliere allora? La pesantezza o la leggerezza?”
Altra coppia di opposti che però si generano a vicenda, è quella della forza /debolezza. Per Tomàš, Tereza è debole come un bambino malato ed è così che l’ha accolta nella sua vita.  Al contrario, per Tereza, Tomàš è forte perché è il suo opposto, non è dipendente e bisognoso di amore e unicità anche a costo della felicità. Lo schema si arricchisce ancora, perché Tereza si sente debole nei confronti di Tomàš, ma trae forza dalla debolezza di Karenin, il loro cane. Quando Tereza torna a Praga,lasciando la Svizzera e Tomàš, quest’ultimo dopo un primo periodo di entusiasmo per la libertà ritrovata, raggiunge la moglie. Perché? Perché la forza di Tomàš diventa debolezza a causa della sua compassione. Compassione è una parola chiave del romanzo, nelle lingue slave assume un significato e una connotazione differenti rispetto alle lingue latine. La compassione di Kundera è la massima forma di condivisione del dolore.“Ma è proprio il debole che deve saper essere forte andar via, quando il forte è troppo debole per poter fare del male al debole”
Infine, possiamo prendere in considerazione il rapporto tra Sabina e Franz e i loro concetti di fedeltà/tradimento. Franz tradisce la moglie con Sabina, ma dentro di lui le rimane fedele perché ha idealizzato la donna che c’è in lei, ha idealizzato tutte le donne, innalzandole a modello massimo di purezza, innalzandole alla propria figura materna. Per Sabina il tradimento è ribellione, ribellione intesa come massima affermazione di se stessa. Ha tradito suo padre lasciando la casa e ottenendo la sua libertà, ha tradito il regime dipingendo in uno stile che questi aveva proibito. Per lei attraverso il tradimento si raggiunge la propria libertà. Molti altri sono gli elementi che compongono questo puzzle di sfumature esistenziali, come la paura di Tomàš delle donne, l’esigenza viscerale di Sabina di esprimere sempre se stessa,  il concetto del Kitch, la gelosia di Tereza e il suo desiderio di non essere solo un corpo tra tanti, ma essere un’anima dentro un corpo, la madre di Tereza che tradita dalla propria bellezza svanita cerca di eliminare ogni traccia di bello dalla sua vita e in quella della figlia., ma anche il resto del mondo che chiude gli occhi di fronte alla tragedia di un popolo intero. L’insostenibile leggerezza dell’essere è un libro essenziale, non solo da leggere ma da comprendere, si devono cogliere al massimo tutti i messaggi che Kundera manda. Un libro che solleva importanti domande su noi stessi,sul significato della vita. Un libro profondo, colto immensamente bello ma scorrevole, che si poggia su una storia semplice e una narrazione piacevole, in uno stile unico e sospeso tra la narrativa e la saggistica.

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