lunedì 29 aprile 2013

Il bacio del demone, Eve Silver



 
Buongiorno lettori!
Che brutto il tempo in questi giorni, anche oggi piove a dirotto e fa anche freddino! Ed io che sono un po’ come le lucertole e amo crogiolarmi al sole, soffro tantissimo quando fa così! In compenso sto leggendo parecchio. Per quest’oggi ho pronta per voi una nuova recensione, sono ferma da un po’ sull’urban fantasy, ma ahimè ogni tanto certe letture mi deludono e basta.
Il libro di cui voglio parlarvi oggi si intitola Il bacio del demone, di Eve Silver.

La trama in breve è un qualche cosa di già visto e sentito ad essere sinceri, ma che nonostante questo sembrava promettere abbastanza bene. Dopotutto, anche certi cliché possono trasformarsi in idee eccezionali se sviluppati come si deve.
Qui invece abbiamo la classica storia che vede la protagonista che viene salvata dal co-protagonista quando è solo una bambina, dopo un incidente automobilistico che uccide entrambi i suoi genitori. Clea, questo è il nome della ragazza, in fin di vita riesce a salvarsi solo grazie alla sua capacità che in qualche modo le permette di aggrapparsi alla magia del Sommo Stregone Ciarran, in modo da curarsi.
Una cosa che in realtà non dovrebbe essere capace di fare, essendo lei umana. Questo coglierà di sorpresa il nostro affascinante stregone, che quella notte stessa durante lo scontro con un demone, perderà una mano.
Come tutti possono facilmente immaginare, da quel momento in avanti Ciarran, che è uno stregone che ha il compito di proteggere l’umanità dai demoni ed ha alle spalle qualche centinaio d’anni, seguirà Clea anno dopo anno, assicurandosi sempre che sia al sicuro e guardandola così crescere e diventare – ovviamente – una splendida ragazza.

Alla morte della nonna della ragazza, che ha ormai ventotto anni, qualcosa però cambia. I demoni si mettono a cercarla, perché pare che lei sia una specie di chiave che potrebbe permettere ad un loro compagno chiamato il Solitario, di saltar fuori dall’inferno e fare un po’ i propri comodi sulla terra.
La ragazza viene infatti attaccata da un demone mentre si trova al lavoro, ma viene prontamente salvata da Ciarran ed esattamente da questo momento la storia ha cominciato ad annoiarmi. Un vero peccato perché tutto sommato l’idea di base poteva essere sviluppata molto bene e devo dire che ho apprezzato lo stile dell’autrice, ma di fronte a certe cose non riesco proprio a chiudere un occhio.
Sta di fatto che dopo poche pagine ed al loro secondo incontro ufficiale, Ciarran e Clea sentono che tra loro c’è una sorta di attrazione fatale che li spinge a pensare al sesso praticamente ventiquattro ore al giorno. E non sto scherzando. Il loro rapporto si riduce tutto al sesso. Pagine intere vengono sprecate per ripeterci fino alla nausea quanto i due si trovino attraenti e quanto vogliano spogliarsi e toccarsi in ogni singolo istante che passano assieme. Una di quelle cose che puoi dire di tanto in tanto, ma non ogni due pagine a mio avviso.. ripetizioni che mi facevano cadere le braccia e mi spingevano a saltare interi paragrafi per arrivare sempre più in fretta alla fine della storia.
Insomma, mentre i nostri protagonisti sono intenti a fare sesso dove gli capita, perché evidentemente i loro impulsi non possono essere proprio fermati e mentre l’autrice si preoccupa di fornirci ogni singolo dettaglio delle loro prestazioni, un po’ alla Cinquanta sfumature di demone.. la storia dovrebbe in qualche modo andare avanti e lo fa nella semplice banalità: il classico traditore tra i buoni che si allea con il demone cattivo di turno, i classici due o tre combattimenti tra Ciarran che ormai sappiamo essere un gran figo e poco altro ed ovviamente la chicca, Clea che assorbe i poteri del povero stregone ogni volta che gli sta attaccata quanto una cozza allo scoglio. Ma chiaramente la loro attrazione è talmente fatale che staccarsi per più di cinque minuti l’uno dall’altra non è assolutamente concepibile.
A mio avviso ci si ritrova di fronte a personaggi piuttosto scialbi e banali, il classico uomo perfetto che nasconde un lato oscuro dentro di sé, messo accanto alla ragazzetta con gli ormoni a palla e l’innamoramento facile. Non ho trovato spessore o un qualche tipo di crescita, né in loro né nei personaggi secondari che poveracci fanno da semplice contorno scondito.
Mi spiace essere cattiva, ma non mi è piaciuto per niente! Un vero peccato perché come ho già detto, la Silver non scrive nemmeno male e la storia per quanto non abbia niente di eccezionale in partenza, avrebbe potuto prendere una piega decisamente migliore. Tant’è che sembra esserci anche un seguito. Stavolta mi sono fatta ingannare da una copertina intrigante, ma non me la sento proprio di consigliarvelo! Se proprio volete leggerlo, andate a prenderlo in biblioteca!

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