sabato 9 febbraio 2013

Ospite di oggi: Lorenzo Coltellacci

Care amiche e amici, ospitiamo Lorenzo Coltellacci ,mio collega scrittore che ha pubblicato con la mia stessa  Casa Editrice con il suo romanzo “Dove sei?”, per un’intervista insolita; cercheremo di fare a Lorenzo domande un po’ particolari..



Grazie di essere qui….


Lorenzo, che tedio sentirsi dire giovane o giovanissimo; che lo sei lo abbiamo appurato.

Non trovi che oggi il mondo vada accelerato per farsi posto ?Credi che esista una “Rupe tarpea”?

Sicuramente bisogna lasciare spazio ai giovani che spesso (o quasi sempre) hanno idee più innovative e fresche. In America ad esempio esistono vere e proprie scuole per “startapper”, ossia giovani con massimo una ventina di anni con idee innovative in campo tecnologico che potrebbero rivoluzionare un sacco di cose. E sono finanziati da privati. Qui in Italia una cosa del genere purtroppo è ancora pura fantascienza.


Alla tua età sei già  arrivato ad una Casa Editrice non a pagamento, e hai pubblicato con loro il tuo primo romanzo. Sappiamo essere selettivi quindi è un grosso merito. Ti rendi conto di aver già fatto un passo importantissimo per la tua carriera di scrittore?

Sicuramente è una grandissima opportunità ma non penso che sia ancora un vero e proprio passo. Preferisco pensare che sia stato un “atterraggio” sul suolo dell’editoria, ma poi bisogna vedere se riesco effettivamente a camminare, se la gravità non è troppo forte da schiacciarmi o troppo leggera da farmi volare via. Il primo vero passo sarà il mio secondo libro, che spero di riuscire a scrivere  e far uscire presto.

Molte persone vengono prese in trappola pubblicando con editori che promettono distribuzione, visibilità e garanzie vane in cambio di denaro. Ti è capitato? Cosa consiglieresti ad un autore che pur di pubblicare cede a questo compromesso?

Ammetto che anche io stavo per cedere. Devo dire grazie ai miei genitori che hanno saputo consigliarmi bene e farmi aspettare. Sono state d’aiuto anche esperienze lette sulla rete. A chi ha pubblicato con un editore a pagamento o sta per farlo direi… ASPETTA, PENSACI BENE. Pubblicare a pagamento, secondo me, è come andare con una prostituta. A pagare per fare sesso sono buoni tutti; completamente diverso è conquistare una donna vera, con amore e dedizione.

Essere nato a Roma pensi che dia più vantaggi in termini di possibilità per chi vive e cresce in un piccolo centro?

Sicuramente è più facile per quanto riguarda magari l’organizzazione di eventi o spostamenti, ma per la pubblicazione non penso. Ormai si fa tutto tramite internet, anche un eremita potrebbe mandare un manoscritto a una casa editrice e farsi pubblicare.




Ad acchito sei un ragazzo pieno di ottimismo ed iniziativa. Pensi che sia fondamentale il ruolo dei genitori per crescere un uomo forte di entusiasmo e positività? Se si, vorresti dirmi cosa pensi del rapporto genitori –figli ?Come dovrebbe essere a tua opinione?

I genitori sono fondamentali perché senza le fondamenta un palazzo crolla e senza radici un albero cade. Però poi è anche molto importante saper pensare con la propria testa ed essere in grado anche di prendere decisioni che i genitori non approvano del tutto. I miei mi hanno spalleggiato sempre in tutto e li ringrazio, ma qualche volta si vedeva che erano meno “convinti” delle mie decisioni, ma è anche giusto così. Solo in questo modo si cresce, sbagliando da soli.


Charlie Chaplin diceva che nella Vita ci vuole “Coraggio, immaginazione e un po’ di soldi”. Sei d’accordo con questa affermazione?

Coraggio moltissimo, anzi, forse oserei dire più “tenacia”. Non mollare mai, insomma. Immaginazione forse sta alla base di tutto: in un mondo dove ormai esiste tutto riesci ad emergere solo se hai L’IDEA vincente, che nessuno ha avuto prima di te. E in quel caso poi spesso servono i soldi per realizzarla. I soldi non fanno la felicità (soprattutto quando si paga per pubblicare) ma purtroppo la nostra società è economica, quindi non si può vivere di solo coraggio e idee.


Pensi ,con tutta franchezza ,che non tutti possano fare gli scrittori? Sei d’accordo che il mercato è intasato da libracci solo perché si può pagare per pubblicare e si oscura quindi il vero talento?

Fare gli scrittori come mestiere è una cosa che possono permettersi pochissimi eletti. Poi si può scrivere per passione o perché si è bravi, ma farlo quasi come un “hobby”, e poi c’è chi effettivamente con la penna è negato. E riguardo al mercato… diciamo che non tutti quelli pubblicati a pagamento sono libracci, per carità, ma forse ci vorrebbe in generale più selezione, più anche autocritica e un po’ più di talent-scouting da chi del settore, e soprattutto meno raccomandazioni.

Se un grande scrittore del passato,  fosse nato nella nostra epoca e tentasse di farsi pubblicare un libro credi che il mondo leggerebbe mai  “il piccolo principe”?

Questo libro viene bistrattato da tantissime persone. Io trovo che un libro come il Piccolo Principe, per la sua semplicità e profondità, sarebbe famoso in qualsiasi epoca. Anzi, per me è il contrario: ci sono troppi libri di scrittori famosi come Gianni Rodari (per bambini) a cui viene data troppa poca importanza, mentre se ne da troppa alle  commercialate “ del momento.


Sei anche poeta?

Scrivevo e scrivo qualche poesia, ogni tanto..

Ami la poesia dei grandi studiati a scuola?

A scuola te le fanno studiare “male” e ne tralasciamo molte stupende. Troppa superficialità e accademicità (passatemi il termine). La poesia va capita e apprezzata da soli, non è solo le regolette che ti insegnano in classe.


Citami una poesia che ami particolarmente tra Leopardi, Pascoli, Carducci.

Proprio tra questi tre? Perché? Il mio preferito è Petrarca, poeta senza il quale, permettimi di dirlo,
ci sono dei "fondatori" senza i quali  tutto sarebbe diverso; Diciamo , se  non ci fosse stato Petrarca, forse gli stessi Leopardi, Carducci e Pascoli non sarebbero quelli per cui ora li conosciamo.."

 Ne ricordi un passo a memoria?

Di Petrarca? Ah! AH! Sicuramente ricordo qualcosa di Leopardi e di Pascoli. Carducci un po’ meno.
La mia poesia preferita penso sia una madrigale di Petrarca “Nova angelette sovra l’ale accorta”… che finisce con quel “Allor fui preso e non mi spiacque poi, sì dolce lume uscìa da gli occhi suoi”, di una tenerezza e musicalità unica. Ed è stata scritta 700 anni fa!


Me lo spieghi secondo il tuo senso?

E’ l’innamoramento nella sua semplicità. Gli occhi della donna che ami che ti catturano e punto. Non te ne liberi più. Ma guarda con quale musica e dolcezza e quasi sorriso lo dice. Sembra una filastrocca.


Parliamo di “Dove sei”, Opera prima. .Parli di un argomento a te ancora vicino. Sicuramente Roma ha un’accezione diversa  per il suo essere non solo una Città ma La Città. Roma è dentro e fuori, è un’essenza è La Storia. Come immagini tu studenti di un Liceo di provincia tuoi coetanei?

Forse più uniti. Roma è anche troppo grande e molto dispersiva. Ci sono dei gruppetti, ognuno di una zona. Alla fin fine scopri che conosci persone dall’altra parte della città, ma non ti ci sentirai mai così vicino. In provincia, in paese, invece è tutto più a portata d’uomo, tutti si conoscono, tutti parlano e si salutano.

Riusciresti a scrivere di ciò che non conosci?

Non penso. Nei miei libri metto sempre molto della mia vita e di ciò che mi circonda. Scrivere da zero mi sarebbe quasi impossibile. Non avrei appigli. Riuscireste a scalare i montagna senza piccoli angoli e spuntoni a cui aggrapparsi?

E di qualcosa che ti fa male o rabbia?

Sicuramente. Un po’ tutto nasce dal dolore, quando scrivi. La voglia di sfogarti, di mettere su carta quel sentimento sperando che così se ne vada via da dentro di te. Scrivere di felicità invece è difficile, perché vuoi tenerla dentro di te. La carta cattura.

“Dove sei?” potrebbe diventare un Film…Quale attore vorresti nella parte del protagonista? Chi più adeguatamente come aspetto e capacità artistiche riuscirebbe renderlo al meglio? Puoi dire chi vuoi ,non è una domanda sull’immodestia ma su un interesse di interazione con l’Arte.

Proprio l’altro giorno ci scherzavo con un amico.. Vaporidis? Sarebbe un po’ scontato. A ‘sto punto mettiamoci pure Faletti e facciamo Notte prima degli esami. Se fosse americano uno Zac Efron? Ahahah
Sinceramente non lo saprei.. ma forse non punterei a uno già troppo famoso e conosciuto. Mi piacciono le novità.


Vuoi fare dello scrittore il tuo mestiere? Ti piacerebbe che anche in Italia lo fosse come in America, e poterlo scrivere sulla Carta d’identità senza essere guardato come un matto da un ufficiale dell’Anagrafe?

Se si potesse campare facendo lo scrittore mi piacerebbe eccome. Non me vergognerei affatto. Purtroppo però chi campa scrivendo non supera il numero delle dita di una mano, qui in Italia. Sicuramente mi piacerebbe fare un lavoro che sia collegato alla scrittura, così da non dover mai posare la penna del tutto.


Sei disponibile a fare interviste “a puntate “ e tornare la prossima volta?

Con piacere. E’ stato molto divertente e grazie davvero, Antonella. Sei stata gentilissima e molto arguta con le domande. Alla prossima allora! :D


Grazie Lorenzo, a presto, dunque.

Antonella Griseri

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