mercoledì 6 febbraio 2013

Intervista ad Andrea Storti

Carissimi,
buon martedì a tutti, sebbene in ritardo.
Quest'oggi diamo il benvenuto ad Andrea Storti, curatore del progetto e del libro "Fiabe per Leoni Veneziani" che è uscito nel novembre 2012, letto e recensito da "Il Riflesso del Mondo" poco prima delle feste natalizie.

Inizialmente i progetti di intervista erano di altra natura, i tempi non sono stati clementi e gli impegni ci hanno impedito di fare quel che volevo dal principio.. Andrea, però, s'è dimostrato comprensivo accogliendo ugualmente la proposta d'intervista.
Non mi dilungo oltre...
Lascio a voi il piacere della lettura!




Chi è Andrea Storti?
"Andrea Storti è, come mi definisco spesso, un sognatore assonnato, perché ha sempre sonno e quando non sta dormendo sogna. E’ anche un impiegato con la passione per i libri, tanto che gestisce due blog letterari: le mele del Silenzio e Progetto Wonderland, quest’ultimo dedicato ai libri per l’infanzia.
Sempre per colpa dei sogni, poi, ha scritto un romanzo breve, dal titolo “La Sogneria”, che è stato pubblicato a dicembre, in formato ebook, da Lettere Animate. E ha curato “Fiabe per leoni veneziani”, di cui parliamo oggi."

Com’è nato il progetto di “Fiabe per Leoni Veneziani”?
"Le basi per il progetto sono state tratte ormai un anno e mezzo fa, nell’estate del 2011, quando chiacchierando con Claudia Tonin e Chagall è uscita l’idea di realizzare una raccolta che potesse contenere scritti di alcuni autori che conoscevamo e apprezzavamo. Non avevamo idee chiare in proposito, sapevamo solo che ci sarebbe piaciuto inserire la città di Venezia, in qualche modo, perché tutti e tre l’amiamo molto. Poi, siccome era un periodo piuttosto intenso per tutti, l’idea è andata in standby.
L’ho però riesumata verso novembre 2011. In quel momento stavo lanciando Progetto Wonderland, e probabilmente proprio per la mia vicinanza alla narrativa per l’infanzia mi sono venute in mente le fiabe. “E se fossero state riambientate a Venezia?” Pensai ne potesse uscire qualcosa di molto carino e da lì, con l’aiuto di Chagall, il progetto si è andato via via definendo e siamo arrivati ad oggi."

Come siete riusciti a mettere insieme il team di autori e in che modo sono stati scelti?
"Dico la verità, sono stato molto fortunato. Inizialmente sono stati contattati quegli autori che effettivamente conoscevo, con cui avevo già avuto modo di scambiare qualche parola e che ammiravo, Claudia in primis, ma poi MP Black, Daniele Nicastro... poi mi son lasciato prendere la mano e, anche grazie ad alcuni suggerimenti, abbiamo contattato autori che ci piacevano particolarmente, magari puntando su chi aveva già avuto modo di lavorare coi bambini o con le fiabe.
Devo dire che i no ricevuti sono stati molto pochi e che praticamente tutti si sono dimostrati entusiasti del progetto e hanno aderito con simpatia e decisione. Tra l’altro devo ricordare che quando sono stati contattati non c’era ancora un editore per il libro, quindi la loro fiducia è stata davvero, davvero molto apprezzata."

Come vi siete organizzati con la scelta delle fiabe e con i lavori?
"E’ stato tutto molto naturale. A parte forse un paio di casi dove la fiaba da rivisitare è stata scelta insieme, per il resto ognuno ha scelto quella che aveva maggiormente voglia di rimaneggiare, mi pareva infatti importante che ognuno si sentisse abbastanza libero di agire come meglio credeva, per rendere il lavoro più piacevole e variegato. L’unica vera regola era stato il limite massimo di pagine.
Poi, sempre grazie a Chagall, abbiamo fornito alcune leggende o informazioni storiche agli autori, in modo che potessero venezianizzare quanto più possibile la storia.
Una volta pronte le prime fiabe ho iniziato a contattare alcuni editori e alla fine Studio LT2 c’ha fatto la proposta più interessante, sia a livello artistico che umano. All’epoca, infatti, pur avendo già deciso di voler dare il ricavato in beneficenza, non avevamo ancora stabilito a quale ente affiancarci. Ecco, il destino ha lavorato per noi, perché l’editore di Studio LT2 aveva avuto modo di leggere alcuni temi di Maria Cristina Zamboni, la ragazza che ha scritto l’introduzione alla raccolta, che ruotano attorno alla sua esperienza col padre, affetto da SLA. L’idea di unire le due cose ci è parsa davvero bella e non abbiamo saputo resistere."

L’Associazione che sostenete, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare della sezione di Mestre, ha avuto occasione per farsi conoscere e sensibilizzare un nuovo target di persone, i Lettori appunto.. sono previste altre collaborazioni e come sono i rapporti ora? 
"Devo precisare che non conosco ‘personalmente’ l’associazione, quindi i rapporti sono, molto semplicemente, legati alle fiabe dei leoni, almeno per ora. Ho però avuto il piacere di presentare il libro a Venezia, in una serata in cui è intervenuto anche qualcuno dell’associazione, e sentirne parlare devo dire che è molto bello e molto forte allo stesso tempo, e che immagino nessuno riuscirebbe a restare indifferente a certe cose e alla loro grande energia. Quindi, sicuramente sono in contatto con l’editore per controllare la situazione diritti e, per il futuro... chissà! Mai dire mai a una nuova collaborazione."

Progetti per il futuro?
"Progetti per il futuro... mah! Sul fronte delle fiabe so che ad aprile ci sarà una presentazione a Roncade e che è in programma (basta trovare il tempo) l’aggiornamento il sito con delle curiosità legate alle leggende utilizzate nelle fiabe. Quindi, passate di lì di tanto in tanto.
Mentre per quanto riguarda me personalmente... beh, il progetto è scrivere. Ma sono molto pigro, indeciso e volitivo, quindi mi trattengo dal rivelare cosa potrebbe uscirne."


Il Riflesso del Mondo ringrazia Andrea Storti e fa un enorme in bocca al lupo per i progetti futuri!!

1 commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...