giovedì 8 novembre 2012

Vento di magia, Marianne Curley

Buonasera lettori!!
Che razza di orari per scrivere un nuovo post, direte voi.. ma in questi giorni non sono stata un granchè bene e non sto meglio nemmeno adesso a dire la verità. Il mio caro fratellino ha ben pensato di attaccarmi il suo tremendo raffreddore, quindi mi ritrovo mezza moribonda e senza troppo sonno, pronta ad appiopparvi una nuova recensione! Effettivamente con la scusa che sono malaticcia, in questi giorni ho letto parecchio e questa sarà solo la prima di diverse recensioni che ho in mente per voi.. Ma passiamo al libro in questione: questa volta si tratta di "Vento di magia", che ho preso in prestito in biblioteca la scorsa settimana.



Una lettura leggera, una storia non troppo pretenziosa, carina sicuramente ma niente di meraviglioso a mio avviso. Una storia che tutto sommato ha del "già visto e sentito", il solito clichè del viaggio del tempo; avrei certamente avuto qualcosa da ridire sull'atteggiamento dei personaggi di tanto in tanto, ma andiamo con ordine. I protagonisti della vicenda sono due ragazzi: Kate, che sembra possedere un fascino notevole, cosa che però non viene considerato un alcun tipo di vantaggio all'interno della scuola che frequenta; la ragazza è infatti un'emarginata e viene considerata un pò strana, questo perchè gira voce che lei possa essere una strega. E diciamo pure che Kate non fa nulla per smentire la cosa, anche perchè una strega la è per davvero. E poi c'è Jarrod, un ragazzo altrettanto dotato di fascino ma incredibilmente imbranato e sfigato che si è appena trasferito in città dopo quelli che Lemony Snicket definirebbe "una serie di sfortunati eventi" che nel corso degli anni si sono abbattuti inspiegabilmente sulla sua famiglia.
Kate ha un dono, così lo chiama la ragazza, è capace di compiere vari tipi di magia e di entrare nella testa delle altre persone per poterne comprendere le emozioni. E' un'empatica insomma. La madre l'ha abbandonata, probabilmente dopo aver capito quanto "strana" fosse la figlia, e del padre non sa nulla; perciò vive in compagnia della nonna, strega molto potente ed abile guaritrice, che possiede nientemeno  che uno di quei negozietti da turisti, ricchi di chincaglierie magiche di tutti i gusti. Ad ogni modo, Kate e Jarrod si dividono i capitoli della storia, che vengono raccontati di volta in volta sotto il punto di vista dell'uno o dell'altra. Un particolare che personalmente non mi dispiace affatto, anche se ogni azione viene descritta al presente ed in genere non è un tempo verbale che amo molto
quando leggo. Questo particolare comunque mi ha infastidita meno del previsto, di solito le storie scritte al presente mi rallentano a prescindere, ma la lettura è proseguita piuttosto velocemente. Il libro poi è anche diviso in due tempi: uno che si svolge nel presente ed uno che torna indietro fino al 1200.
Kate fin dal primo capitolo scopre che Jarrod possiede un dono, esattamente come lei. Innanzitutto ben poco educatamente, la ragazza si infila nella testa del co-protagonista, per "sondarlo" un pò. Ma scopre subito che questo è capace di bloccarla ed allo stesso tempo di rendersi conto di questo "attacco", anche se è del tutto ignaro che questo dipenda dalla magia di Kate. Jarrod alla magia non crede assolutamente e questo creerà non pochè difficoltà nel corso della storia. Comunque sia, assistiamo alla perfetta esibizione del bulletto di turno, che in ogni scuola sembra essere onnipresente e che riesce in un batter d'occhio a scatenare le ire dell'imbranato Jarrod che senza rendersene conto scatena a propria volta, grazie al suo dono, una vera e propria  tempesta, che distrugge il laboratorio in cui si trovano. Jarrod si ferisce, mentre il professore se ne infischia o forse è schifato dal sangue e si preoccupa più che altro dello stato di salute della classe distrutta. Allora Kate interviene, comprendendo quanto potente possa essere Jarrod. Con la scusa di portarlo in infermieria, trascina il ragazzo che appare incapace di rendersi effettivamente conto di quel che è accaduto, fuori dalla scuola (e nessuno se ne accorge ovviamente), fino a casa sua. Ora, c'è da chiedersi come sia possibile che un professore non si accorga che una ragazzina ha appena deciso di rapire il proprio compagno di classe e di trascinarlo ferito e sanguinante chissà dove in mezzo alla foresta amazzonica! Sarà stato l'effetto del sangue probabilmente, in effetti fa un pò senso anche a me!
Ad ogni modo, Kate non perde tempo e come se fosse una cosa del tutto normale, svela il proprio segreto magico a Jarrod e da inizio a quella che definirei "opera di convincimento" che per l'appunto dovrebbe servire a far si che Jarrod comprenda di essere uno stregone. Da qui in avanti non accade niente di molto diverso: Kate parla di magia, Jarrod la prende per matta e la tiene a distanza, Kate ovviamente ci resta male dato che si è presa una cotta per lui, poi accade l'ennesima catastrofe, i due si ritrovano insieme e Kate torna all'assalto con le sue idee sulla magia ed il ciclo si ripete varie volte.. Questo fino a quando la famosa "serie di sfortunati eventi" non colpisce la famiglia del protagonista, portando Kate a convicersi che debba esserci una maledizione. Ovviamente non è facile per lei convincere l'amico che non è pronta per essere spedita in un manicomio, ma che nella sua idea ci potrebbe essere un certo fondamento di verità. Ma senza entrare troppo nel dettaglio, alla fine salta fuori che una maledizione effettivamente esiste e Jarrod viene convinto. Ora, un'altra cosa che non ho proprio capito è come questo ragazzo abbia fatto ad accettare tranquillamente l'idea di una maledizione, ma abbia comunque continuato a negare fino alla nausea la possibilità di essere dotato di poteri magici. Nonostante tutto ciò che gli capita e nonostante la prova concreta che Kate una strega lo sia sul serio.. Tra l'altro il potere di Jarrod è una figata pazzesca, controlla il tempo atmosferico con uno schiocco di dita, piacerebbe anche a me!
Comunque, in sintesi, salta fuori che per fermare la maledizione di famiglia, i due devono fare un bel salto nel tempo, approdare nel Medioevo ed uccidere lo stregone che ha dato il via al tutto!
Alla fine la storia è questa ed in effetti non è che mi fossi aspettata questo gran capolavoro leggendo la trama, ma semplicemente la lettura leggera che si è rivelata essere. Perlomeno ho apprezzato il cambiamento del personaggio di Jarrod, che nel corso della vicenda ha avuto modo di maturare ed accettare la propria natura magica.

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