martedì 16 luglio 2013

Libri in Spiaggia #2



Les Escaliers de Monmartre
di Michel Peyramaure

Gli anni folli e spregiudicati della Belle Époque raccontati  attraverso gli occhi di una donna che rivoluzionò l'insegnamento artistico femminile.

Michel Peyramaure, scrittore poco noto in Italia, ha steso questo romanzo composto da due volumi, concentrandosi sulla figura di Suzanne Valadon, nota modella di artisti quali Renoir, Puvis de Chavannes, Degas, Lautrec, dei quali riuscì ad assorbirne le tecniche e a creare uno stile proprio.
Cresciuta tra le strade povere e malfamate della Montmartre di inizio secolo, mostra fin da piccolissima una grande passione per il disegno. Diventata modella non tarda a farsi notare per la sua bellezza esotica e la sua conversazione schietta. La condizione di giovane mamma non le impedisce di sviluppare le sue capacità artistiche che col tempo si affinano. La religione è pressoché assente nella vita di Suzanne che al contrario mostrerà la sua devozione al grande maestro Edgar Degas. Tra i due si instaura una rapporto fatto di scambi di idee e profondo rispetto reciproco che durerà per tutta la vita. Sarà grazie anche al suo intervento che la Valadon riuscirà ad esporre le sue opere al Salon International di Parigi e a diventare la prima donna a cui l'Accademia di Belle Arti aprirà l'insegnamento.
Tra le pagine del romanzo è ben evidente l'importanza e l'attenzione  che viene data nei confronti di quel mondo effervescente e colorato che ruota attorno alla protagonista; attraverso i suoi occhi conosciamo i celebri pittori impressionisti, malati della propria arte, ma spesso crudeli, misogini e cinici. Il carattere forte e spigliato consente a Suzanne di tenere testa agli uomini, i quali affascinati  dal suo animo popolano, grezzo eppure così carismatico, ne rimangono infatuati. Al contrario delle sue colleghe contemporanee quali Berthe Morisot o Mary Cassatt, la Valadon proviene da un ambiente umile, Peyramaure ne è consapevole e mostra uno spaccato di vita parigina quasi celato agli occhi della  storia dell'arte. I suoi personaggi sono descritti in modo piacevole e oggettivo, egli si limita ad osservarne le passioni, le ossessioni e le anomalie senza mai esprimere giudizi. Al lettore trarne le personali conclusioni. L'autore presta anche molta attenzione nel presentare gli strumenti con i quali si dipingeva in quel periodo, cioè pennelli, spatole, l'incisione, l'acquarello o il monotipo. Per gli appassionati un vero tesoro da scoprire!
Un modo alternativo di descrivere i grandi di inizio Novecento che sorprende e sconvolge.
Non resta che distendersi e godersi una lettura scorrevole ed interessante... Esclusivamente in francese ovvio!

Chiara 

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