venerdì 17 maggio 2013

Medioevo Piemontese


Casa Cavassa: tracce di un antico passato tra le mura saluzzesi

Chi è stato al Borgo Medievale del Valentino a Torino, entrando in Casa Cavassa, avrà sicuramente una sensazione di dèjà vu!
Questo antico palazzo costruito nel XV secolo da Galeazzo Cavassa, vicario del marchese di Saluzzo, venne restaurato dal diplomatico Emanuele Tapparelli D’Azeglio nel lontano 1884 e reso un museo a partire dal 10 giugno 1888. Per il restauro si servì di alcuni artigiani provenienti proprio dal noto borgo medievale torinese!
In ogni caso merita entrare più nel dettaglio!
Oltre ad una terrazza mozzafiato che domina l’intera pianura saluzzese la casa dispone di numerose stanze riarredate secondo il gusto rinascimentale, esattamente come doveva apparire al tempo di Galeazzo Cavassa.

Di squisita fattura sono gli affreschi à grisaille1 realizzati dal pittore fiammingo Hans Clemer, il quale dipinse oltre a questa splendida facciata, la pala “Madonna della Misericordia”, collocata all’interno del salone dei ricevimenti e raffigurante i marchesi di Saluzzo, Ludovico II e Margherita de Foix, raccolti in preghiera. 
Grazie all’aiuto dell’ingegnere Melchiorre Pulciano e del pittore Vittorio Avondo, Tapparelli restaurò l’intero edificio mantenendo la composizione di quasi tutte le stanze. Singolare fu l’iniziativa del diplomatico per completare l’opera: riuscì a coinvolgere le nobili famiglie di saluzzo a contribuire all’arredamento interno di casa Cavassa fornendo mobili e oggetti antichi in loro possesso. L’iniziativa ebbe successo e oggi possiamo ammirarne il risultato!

Le camere visitabili sono sia al primo piano che al secondo, dal quale inoltre si può godere una splendida vista del cortile e della città. Caratterista particolare del museo è quello di avere conservato sia l’impronta quattrocentesca sia quella dei restauri avvenuti nel XIX secolo, lo si nota soprattutto dagli affreschi sui soffitti e dai pavimenti in terracotta.
Lo stemma della famiglia dei Cavassa è rappresentato in tutte le stanze, in gran numero su finestre e colonnati. Si tratta della raffigurazione di un pesce, il quagliastro, chavasson in francese, il quale nonostante la difficoltà nuota controcorrente, un chiaro rimando alla natura testarda e determinata della famiglia.

Un altro elemento che si sussegue parecchio all’interno dell’edificio è quello delle alleanze, cioè dei matrimoni. Ebbene sì, è incredibile pensare che il concetto di amore da fiaba sia stato proprio idealizzato in quell’epoca in cui così poco contava il sentimento! Si trattava di un vero e proprio contratto d’affari, stipulato fra famiglie potenti e veniva raffigurato nei dipinti e negli affreschi con la fusione degli stemmi delle casate, come appare in molte delle camere di Casa Cavassa.
La cura con cui è stato riportato alla luce questo edificio dovrebbe essere applicata e mantenuta in tutte le strutture che abbiamo la fortuna di avere in questo paese!
Un museo a mio dire molto interessate, dettagliato e ben tenuto, difficile riuscire a vistarlo completamente in qualche oretta! Se di passaggio da Saluzzo merita davvero trascorrerci un intero pomeriggio!

 Chiara 





1) tipo di affresco molto in uso nel Rinascimento che si ispira alle sculture realizzato su fondo chiaro e mezzitoni di nero e grigio.



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