domenica 16 dicembre 2012

A cena con Gambarotta




Si è svolta lo scorso 13 dicembre, a Torino, la cena con Bruno Gambarotta, giornalista, scrittore, conduttore televisivo e attore.

Lo scopo della serata era proprio quello di cenare insieme all'autore e chiacchierare della sua ultima fatica letteraria: "Le Ricette di Nefertiti".

Alla cena erano presenti alcuni fans dell'uomo, ma anche altri scrittori emergenti attirati dalla possibilità di mostrare al personaggio famoso l'opera per cui stanno combattendo battaglie epiche tra la concorrenza più spietata.

Non sarebbe la prima volta d'altronde che gli autori meno conosciuti inviino i loro romanzi ai più noti per una recensione positiva, con la speranza e il sogno di cavalcare l'onda del successo.

Sul retro di tantissimi libri si possono leggere i commenti di testate giornaliste importanti che consigliano quel romanzo, oppure ancora vi sono i le opinioni di scrittori conosciuti che esprimono un giudizio positivo sull'opera. Tutti noi scorgendoli siamo attratti da questi commenti e, fidandoci del giudizio della persona importante, compriamo il romanzo. 

Detto questo, non è quindi strano che molti scrittori emergenti si prodigassero durante la cena per chiedere il parere dell'ospite d'onore.
Tuttavia la risposta di Gambarotta è stata tutt'altro che amichevole da questo punto di vista.

"Durante l'anno mi arrivano moltissimi libri da tutte le parti d'Italia, ma di tutti questi leggo solamente quelli di case editrici importanti." riferisce Gambarotta.

Gli scrittori emergenti preseti, allibiti da questo commento, hanno nuovamente provato a proporre i propri romanzi pubblicati con case editrici piccole, ma di fronte a questa ennesima richiesta il conduttore televisivo/autore li ha quasi scehernti.

Tutti i tentativi di questi di suscitare nell'uomo la minima curiosità sono letteralmente falliti a causa della sua indifferenza.

Cosa si dovrebbe pensare da un atteggiamento simile? Perchè tutta questa intolleranza?
La mancanza di tempo si può ben capire certo, ma d'altro canto sarebbe più comprensibile aiutare coloro che non decollano immediatamente piuttosto coloco che si fanno autopubblicità nascondendosi dietro nomi importanti di case editrici.

Cosa ne pensate?

1 commento:

  1. Che peccato. Pensare che mi è sempre stato molto simpatico, sia come giornalista che come attore televisivo.
    Davvero una figuraccia la sua.. anche perché proprio perché ha un trascorso da giornalista dovrebbe ben conoscere la fatica nell'affermarsi nell'ambito della scrittura e dell'informazione.. segare così le gambe agli esordienti davvero, è molto poco umile.

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