mercoledì 28 novembre 2012

"QUEL CHE MI RESTA DI TE"

Buongiorno a tutti lettori, anche se qui a Torino diluvia e non si può dire che sia esattamente un bellissimo giorno, ma possiamo renderlo tale grazie al sogno di trovarsi all'interno della storia che vi sto per raccontare.
Per la rassegna AUTORI EMERGENTI oggi presenteremo una donna molto forte, grande scrittrice e poetessa, Elvira Piazza, autrice del libro stupendo: "Quel che mi resta di te"

<< Scrivo queste cose innanzi tutto per me stessa; lo faccio per quella dannata paura che ho di dimenticare .
Dimenticare quei pochi momenti, attimi di vita vissuti con mio padre, frammenti di un'esistenza, la sua, scivolata via troppo in fretta>>

Sono questi i due periodi che aprono il racconto, e devo dirvi che tutta la storia è un grandissimo ed emozionante ricordo. Un'escalation di entusiasmo sino all'arrivo del fatto drammatico. 

La vicenda che sto per raccontarvi è un vero e proprio fatto di cronaca, avvenuto nel lontano 9 Gennaio 1977 a Torino.
Elvira aveva 14 anni, era una ragazzina piena di gioia e di sogni, ma anche con uno smisurato affetto per il papà. Attendeva con ansia e trepidazione che questo tornasse a casa dal lavoro, per rivederlo e riabbracciarlo.
Elvira pensava che questa routin potesse avvenire per sempre, ma purtroppo così non fu perchè proprio in quella fatidica data Giuseppe Piazza venne brutalmente assassinato.

<< Giunsi sopra la collinetta. Di fronte a me in basso, l'orto di mio padre. tutt'intorno un insolito silenzio.
Cominciai a guardare alla mia destra dove c'era la casetta degli attrezzi e via via, lo sguardo si diresse alla sinistra verso l'uscita dell'orto dove c'era la porta.
Fu lì che il mio cuore smise di battere per un secondo>>

Si può ben immaginare come una ragazzina di 14 anni così attaccata alla figura paterna possa subire un terribile shock. Questi avvenimenti sono talmente forti che cambiano la tua vita ed anche se credi di non provare rabbia, essa è comunque annidata dentro di te.
Per Elvira la scrittura è stata catartica, guarendola da questo male interiore e ridandole il sorriso.
Tutti i ricordi che ha con il padre, li ha voluti donare a noi lettori; come la giornata dedicata alla pesca oppure quella destinata alla caccia.
Tuttavia il ricordo che lei definisce "il più bello" è anche per noi lettori qualcosa di veramente emozionante. Esso riguarda la Cresima di Elvira, ed il momento in cui suo padre, dopo vent'anni che non suonava più, riprese in mano la fisarmonica, suonando "Speranze perdute" e "La Cumparsita".

<< Per quell'evento, mio padre fece per me il suo ultimo grande gesto d'affetto>>.

Dopo un assaggio della storia, passiamo ora ad analizzare lo stile dell'autrice.
Devo dirvi che il libro si legge in un fiato. Non vi sono sentimentalismi mielosi ed eccessivi, ma al contrario è descritto esattamente con gli occhi di una ragazzina di 14 che vede nel padre il suo più grande eroe.
Il registro linguistico è semplice e altrettanto leggeri sono i periodi.
Leggendo il libro mi pareva di essere io quella ragazzina che andava a pescare o guardava dalle finestre attendendo con ansia l'arrivo del genitore.
Non tutti gli autori riescono in questa difficilissima impresa che io chiamo di "3D".
Moltissimi libri che ho letto sono insignificanti, non trasmettono nulla e sono totalmente piatti.
Questo invece è emozionante e vi devo dire che mi sono anche commossa leggendolo.
Raccomando a tutti vivamente di divorarlo, chissà che magari si possa riscoprire in ognuno di noi quell'amore paterno provato nell'adolescenza che con gli anni si affievolisce.

Elvira Piazza nasce a Torino nel 1963. Nel 1977 inizia la sua attivtà di scrittrice componendo poesie e racconti.
Con alcune di queste opere vince numerosi premi. Tra i più importanti: finalista al Premio Internazionale Città di Lerici nel 2000 e Premio Nazionale Pablo Neruda di Pinerolo nel 2005 con una raccolta di poesie.
 

2 commenti:

  1. Sei di Torino!!! Anche io!!!
    Cioè, più o meno, abito in un paese a 20 minuti di treno da Troino...
    Comunque mi segno questo libro, è interessante!

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  2. Anche noi siamo a 20 minuti di treno da Torino.
    se hai voglia contattami in privato, ho visto i tuoi lavori sono fantastici

    viola.ciambrone@gmail.com

    il libro di Elvira Piazza è molto bello, esce dagli schemi dei normali romanzi. Questa è in realtà una biografia

    RispondiElimina

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